La spesa "futura", prodotti innovativi a Cibus

2022-05-25 09:52:12 By : Ms. Niche Huang

Sfere di aceto balsamico… grattugiabili, cocktail in busta, bevande solubili in capsule, packaging in nuovi materiali ultraleggeri come per le passate di pomodoro, spuntini bio vegani di lenticchie rosse, capsule con il caffè shakerato dentro, condimento cacio e pepe già pronto, pesto, paté e hummus in versione squeeze, tortillas di mais blu e mais viola per i grissini, pomodori in scatola ma già confit, cotolette vegetali, chinotti e cedrate con etichette vintage, la pizza alla pala in busta… fatta a Bolzano, la poke hawaiana che soppianta i noodles orientali, panettoni in vasocottura, il pan carré fatto riducendo la C02, filetti sottolio ma di peperoncino, piattini di olive strappa e gusta, vellutata di fagioli in bottiglia. La spesa del futuro riserva sorprese.

Al Cibus in corso alla Fiera di Parma, dove sono presenti circa tremila aziende espositrici che presenteranno agli operatori economici i loro prodotti mille di questi innovativi pronti a essere immessi sui mercati, è stato creato un “Cibus innovation corner” con cento nuovi prodotti selezionati da una giuria di esperti e l’Innovation hub, con Start up innovative, fra questi anche diversi produttori romagnoli ed emiliani. Si tratta per lo più di progetti sviluppati nel periodo pandemico improntati a principi salutistici, quindi con ricerca sui principi nutritivi e proprietà nutraceutiche, molti sul “senza” ovvero sull’eliminazioni di derivati, conservanti, grassi, zuccheri o elementi allergizzanti come il glutine, molto biologico, oppure basati su nuove tecniche di trasformazione o conservazione, oltre che confezionati con un packaging più sostenibile. Elementi che costituirebbero “valore aggiunto” in un frangente economico più tranquillo, che invece rischiano di non generarlo in una fase storica come quella attuale dove l’attenzione è puntata sui costi energetici e delle materie prime. Resta il fatto che da questa rassegna, emerge un ipotetico “carrello della spesa futuro” che gioca sulla naturalità, ma a tratti accentua il processo di “trasformazione”.

Alla “a” di aceto stuzzica la proposta dell’Acetaia Cremonini di Spilamberto che propone un condimento agro derivato dai lamponi, creato con più del 50% di polpa di frutta. Genera piuttosto sorpresa la proposta dell’acetaia Terra del tuono di Reggio Emilia che ha creato il primo Aceto Balsamico di Modena Igp solido, 100% biologico, di fatto una sfera di aceto balsamico che può essere grattugiata o affettata a scaglie. Ciokoveg è invece la nuova crema vegetale al cacao del marchio bolognese Alce Nero composta da soli ingredienti: acqua, fagioli rossi Kidney, zucchero di canna e cacao certificati Fairtrade, quindi senza burro di cacao e additivi, a basso contenuto di grassi, vegetale e 100% biologica.

I grassi non possono mancare del tutto, ma nitriti e nitrati invece sì quelli sono completamente assenti, nel salame “Imola 1962” firmato Clai. Per i 60 anni della cooperativa di allevatori e salumieri imolesi è stato prodotto questo salame che guarda al futuro sostanzialmente recuperando il passato, cioè elimina i conservanti accorcia la lista ingredienti (carne selezionata suina 100% italiana Clai, sale, destrosio, pepe, vino e un pizzico di aglio) per esaltare l’alta qualità della carne 100% italiana e una stagionatura di almeno 8 settimane in celle dedicate.

Alla voce grassi ma vegetali, la forlivese Olitalia lancia per la cucina professionale il bag in box (per risparmiare plastica e spazio in logistica) Frienn il suo nuovo brevetto di olio da frittura che combina di olio di semi di girasole 100% italiano e antiossidanti, in parte estratti dal rosmarino, mix che «rallenta lo sviluppo di cattivi di odori e garantisce elevata stabilità alle alte temperature».

Nella lista dei 100 cibi innovativi c’è anche la nuova linea Saltari della Deco industrie di Ravenna, dedicata ai biscotti casarecci fatti come una volta che vantano una delle poche la Denominazione comunale di origine in regione, una certificazione che valorizza i prodotti tipici, le ricette tradizionali, garantendo la tracciabilità degli ingredienti. La gamma è composta da 3 referenze realizzate secondo un rigido disciplinare: Fiorellini (il tradizionale biscotto di Bondeno), Drin Drin (dalla tradizionale ricetta dello Zucarén di Ravenna), Ciambellini (dalla tradizionale ricetta del Brazadlin di Ferrara).

Dalla romagnola Eurovo arriva poi la prima bevanda proteica in Italia a base di albume con 20 grammi di proteine, 20% di frutta, senza latte, senza glutine, senza zuccheri, senza additivi. Si chiama Proup 20g ed è disponibile al gusto mirtillo o lime e zenzero in una bottiglia da 250 grammi. Resiste 6 ore fuori frigo, informazione utile agli sportivi a caccia di proteine. Completamente bio e vegetale è invece la bevanda Frullà kit bag dell’azienda Natura Nuova di Bagnacavallo. Composta di un frullato di frutta fresca, e non da concentrato, e da 4 mini gallette di riso ricoperte di finissimo cioccolato al latte, 135 Kcal, niente glutine. Quella dei “kit” è una soluzione sempre più ricorrente. Verrebbe da dire, “con buona pace della riduzione di packaging che poi diventa spazzatura da smaltire, ma sempre più spesso, come nel caso della reggiana Cerreto di Gattatico, la confezione è almeno in plastica riciclata, e riciclabile. In questo caso le merende sono a base di 4 mix di frutta secca, semi e frutta essiccata, 100% bio, destinati a target distinti per “emozioni”: il mix fitness per lo sportivo con semi di zucca, anacardi, mandorle, uvetta; il mix ricarica ad esempio per chi studia con uvetta, ciliegia, nocciole, semi di girasole e di zucca. E in teoria buoni per tutti: il mix buonumore di semi di zucca, uvetta, nocciole, datteri, fichi e il mix no stress: con semi di zucca, nocciole, mandorle, noci.

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