Julian Bedel racconta l'universo di Fueguia 1833

2022-07-30 05:20:49 By : Ms. jessica lee

Il fondatore di Fueguia 1833 ci accompagna nell'esplorazione dell'universo dei sensi e dell'intangibilità

Decidere di esplorarlo con una mappa alla mano può semplificare l'incedere del viaggio. Perché il mondo olfattivo di Fueguia 1833, maison di profumeria artigianale fondata da Juilan Bedel nel 2010, è una terra dai confini sfumati che si districa tra le vie infinite della natura impercettibile. Prima di perdersi, però, nel vagare dei sensi, che dal naso arrivano a smuovere l'emozione, il percorso a tappe dà appuntamento in una delle boutique del brand. Scelta quella di Milano per vicinanza (le altre le trovate a Buenos Aires, New York, Londra e Tokyo), l'esperienza inizia in uno spazio all'ombra del Duomo che ha tutta l'aria, il fascino e il mistero di una galleria d'arte. Ma nonostante una preziosa legenda che divide le fragranze per famiglia olfattiva proprio come in un museo, il valzer di note speziate, polverose, floreali e ambrate non può finire che con un grande casquè in avanti, in punta di naso. Avvicinata tra gli occhi e la bocca una particolare boule in borosilicato, un espediente brevettato che a differenza della tradizionali mouillette di carta cattura la scia trattenendola all'interno senza contaminazioni, il viaggio può dunque cominciare e perdersi nell'affondo di un momento quasi improvviso.

"Ricercare il significato nascosto dietro un profumo non richiede l'utilizzo di molte parole", sottolinea, non a caso, il fondatore dell'azienda, Julian Bedel. "Il procedimento di conoscenza delle fragranze trova spazio e senso nella simultaneità, proprio come accade di fronte a un'opera d'arte". Lasciare un vuoto alle risposte è infatti l'unica maniera per cogliere dell'impercettibilità tangibile "il potere più intimo della trasformazione, emozionale e spirituale. Lo stesso che ho cercato di ritrovare nella tensione tra spazio e corpo nella prima installazione realizzata a Buenos Aires", ricorda. Divenuto successivamente un negozio, l'allestimento si è poi ripetuto nelle città sopracitate (in apertura anche le gallerie di Dubai, Parigi e Osaka, tra le altre), evolvendo in un modello di vendita che dell'esperienza fa quasi tutto. La sperimentazione, del resto, è fin dall'esordio un carattere insito nel Dna di Fueguia 1833, il cui nome, appunto, è un omaggio all'epoca delle esplorazioni scientifiche e all'incontro tra il naturalista Charles Darwin, il navigatore Robert Fitz Roy e il nativo della Terra del Fuoco Fueguia Basket. Cresciuto in un ambiente familiare culturalmente aperto e curioso, con la musica dei Pink Floyd e dei Beatles ascoltata dal fratello a fare da sottofondo, Bedel non è solo un preparatissimo chimico e botanico selfmade. La volontà di capire e indagare il mondo lo riscoprono ancora artista e scultore, nonché abile liutaio.

È quindi anche per questo che i suoi profumi non appaiono come semplici profumi: sigillati in uno scrigno di legno, un packaging artigianale che recupera attraverso il lavoro manuale di esperti ebanisti gli alberi caduti della Patagonia, gli estratti sono una sinfonia di odori e percezioni frutto di un accurato procedimento di realizzazione ricca di tecnicismi. Il founder non solo cura personalmente la costante e meticolosa ricerca delle piante aromatiche e medicinali impiegate, ma si preoccupa dello stesso approvvigionamento. Ecco perché nel 2016 ha inaugurato Fueguia Botany, una piantagione di cinquanta acri in Uruguay dove si coltivano oltre cento specie originarie del Sud America e a cui si sono aggiunte recentemente anche un'area ligure e un appezzamento sul Lago di Como. "Distilliamo ed estraiamo gli ingredienti sottoponendoli a una bassa temperatura ed evitando così l'uso di esano e altri solventi che causano danni all'ambiente", sottolinea poi Bedel. Abbracciando i principi cardine della produzione sostenibile, infatti, l'azienda tutela l'ambiente da molteplici punti di vista, promuovendo l'utilizzo, e talvolta il riutilizzo, virtuoso delle materie prime. "Non sempre le lavorazioni ci richiedono l'uso della parte centrale del tronco di un albero, vedi il legno di ciliegio e quello di noce", ci spiega con un esempio, "ma si possono sfruttare altre parti considerate meno nobili, come le foglie e i rami, per ottenere oli e incensi".

Vestendo i panni di un archeologo della botanica, Julian Bedel perlustra così il mondo da cima a fondo, alla continua ricerca di qualcosa di unico con cui realizzare inedite composizioni di molecole, spesso e volentieri esotiche, e arricchire una già vasta ma limitata libreria di possibilità olfattive (tra le ultime ricerche quella in Nuova Caledonia incentrata sugli effetti delle attività infettive dei funghi). Il catalogo della maison di profumi d'artista, infatti, annovera una serie di combinazioni a produzione limitata che, contando solo 400 bottiglie per lotto, tutte rigorosamente numerate, rispetta la rarità degli ingredienti scelti. La linea comprende attualmente oltre 100 fragranze, delle quali si produce anche una stretta selezione di cosiddette versioni vintage che richiedono un invecchiamento della miscela di almeno cinque anni, suddivise in undici collezioni: Alquimia, Antropologia, Aquilaria, Armonías, Colaboraciones, Destinos, Fábula Fauna, Linneo, Literatura, Muskara e Personajes.

Sono comprese anche le referenze della Home Collection a cui partecipano candele, spray per tessuti e diffusori per l'ambiente, quei Personal Perfume Diffuser nati dall'idea "di profumare un piccolo spazio che ci circonda per renderlo ancora più intimo", come spiega Juilan Bedel. "Volevo avere un dispositivo piccolo e bello che potesse ispirarmi nelle ore di lavoro sulla mia scrivania o che mi facesse rilassare durante la lettura di un libro sul mio letto, senza che opprimesse lo spazio o altre persone. Ma che permettesse di godere dei benefici tratti dal profumo contemporaneamente in più angoli della casa". Perché traendo forza soprattutto dalla simultaneità degli eventi, la sinergia delle onde emotive che provoca una sensazione odorosa si manifesta al meglio come un'energia esponenziale, rivelandosi in "un effetto sorpresa in cui la vera magia è che ci piaccia qualcosa che, in fondo in fondo, non si conosce affatto".