In estate un frutto che proprio non può mancare sulle nostre tavole, fresco e dissetante, è il cocomero. Si possono riutilizzare le bucce di cocomero in diversi modi, ad esempio per creare delle ricette, semplici e veloci come le bucce di cocomero sott’aceto, o una confettura ma anche utilizzarle per preparare il compost, molto utile per concimare l’orto o il giardino in modo naturale. Andiamo a scoprire le varie tecniche per riciclarle.

Le bucce di cocomero possono essere utilizzate in moltissimi modi.

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Si può preparare la buccia d’anguria salata come contorno o per insaporire dei piatti, o un gazpacho di bucce e cetrioli. Anche la mostarda di bucce di cocomero è ottima.

Un’altra ricetta veloce è il cocomero sott’olio seguendo questa ricetta: le bucce perfettamente pulite devono essere fatte bollire in acqua e aceto bianco per alcuni minuti, poi vanno scolate e fatte asciugare e conservate ricoperte di olio all’interno di un barattolo insieme a spezie ed erbe come prezzemolo, aglio e peperoncino.

Ancora, con le bucce di cocomero si può creare un velocissimo liquore. Serviranno: mezzo chilo di zucchero di canna, mezzo litro di alcol a 95 gradi e 700 millilitri di acqua naturale. Basterà lavare e pulire le bucce per togliere le impurità; tagliarle a fettine sottili e inserirle all’interno di un contenitore con dell’alcol.

Vanno poi lasciate a macerare per circa dieci giorni in un luogo fresco e al riparo da fonti di calore, preferibilmente al buio. Infine bisognerà portare ad ebollizione l’acqua con lo zucchero ed unire questo sciroppo alle bucce immerse nell’alcol e far riposare per circa un mese.

Dopo questo tempo, si potrà filtrare il liquido e conservarlo in freezer nelle bottiglie di vetro.

Sicuramente il modo migliore di riutilizzare le bucce di cocomero è creare un compost, un nutrimento casalingo per il terreno di orto e giardino o delle proprie piantine. È risaputo infatti che le bucce di frutta siano molto nutrienti per il terreno.

Meglio comunque utilizzare una compostiera che agevolerà la decomposizione degli scarti (si potranno aggiungere anche fondi del caffè, gusci d’uovo ed eventualmente materiali biodegradabili).